Tenetevi forte… vi porto con me a scoprire la storia di Alessandra, meglio conosciuta come Pasa Gioielli. Entreremo nel suo mondo di gioielli poetici e ispirati alla natura, dallo stile inconfondibile, frutto di una lunga esperienza e di una maestria artistica unica.
Ecco il suo meraviglioso racconto…
“Credo di essere sempre stata molto creativa. Da piccola mi divertivo a creare cose con gli oggetti più diversi: i miei genitori erano contadini e avevo a disposizione un capanno con attrezzi, pezzi di ferro, martelli, pinze.
Poi, alla fine delle scuole medie mi sono fatta una domanda: “A me cosa piace fare?” e siccome adoravo disegnare o comunque usare le mani per fare cose, la scelta è stata quasi obbligata e ho frequentato per 5 bellissimi anni l’Istituto Statale d’Arte di Forlì, sezione oreficeria. Sono stati davvero anni incredibili ed entusiasmanti, che ricordo con gioia!
Poi la vita, dopo qualche tempo, mi ha regalato l’incontro con una persona splendida, unica, un grande maestro di vita: un ragazzo brasiliano che faceva gioielli e li vendeva in un banchettino sulla strada, in centro America. Ci siamo innamorati e mi ha accompagnato alla riscoperta del mondo del gioiello.
Ho ripreso in mano le pinze e non ho mai smesso di fare, provare, sperimentare, unire materiali diversi, non ho più smesso di creare cose”.
Lo stile di Pasa Gioielli è unico e riconoscibile
“Poi la vita di nuovo mi ha regalato un altro incontro splendido, con la persona che ora è mio marito e che mi ha accompagnato nella consapevolezza di cosa potevo fare, mi ha corretto, criticato in senso costruttivo, e mi ha insegnato a credere in me e nelle mie capacità.
Quindi, non so, forse il primo momento nel quale ho pensato di essere un’artista del gioiello è stato in quegli anni, avevo circa 25/27 anni. Ora ne ho quasi il doppio e ho ancora tantissimo entusiasmo nel fare il mio lavoro.
Ho cambiato materiale, ho creato il mio stile e quando le persone, a distanza di molti anni, riconoscono un mio gioiello – magari acquistato in uno dei mille-mila mercatini che facevo all’inizio – mi rendo conto che il mio stile è riconoscibile e ben definito, e io ne sono felicissima”.
Follemente innamorata dell’ottone
“L’ottone da anni è il metallo che utilizzo, ma ci sono arrivata circa 8/9 anni fa. All’inizio, quando vivevo e lavoravo in Centro America, usavo l’argento. Una volta tornata in Italia, nel 2003, ho continuato per un po’ ad utilizzarlo, poi mi sono avvicinata al rame, che mi permetteva di sperimentare con molta più tranquillità e che recuperavo più semplicemente.
Nel 2015 ho scoperto l’ottone e mi sono follemente innamorata del suo colore e della sua versatilità. Lavorarlo non richiede particolari tecniche, quelle sempre usate per altri materiali io le ho adattate anche per lui.
Quando lo saldo, sulla sua superficie si materializzano mondi e universi cromatici che sarebbero da incorniciare tanto sono incredibili. Credo rimarrà con me per parecchio tempo, anche perché ha un colore che adoro, discreto, elegante e modernissimo, una tonalità calda che, se lavorata in un determinato modo, diventa quasi fredda. È un materiale eccezionale.
Inoltre, essendo un metallo “povero” a base di rame, ossida, scurisce, cambia, ma la sua ossidazione è soggettiva: diciamo che acquista unicità quando lo si indossa, perché reagisce in maniera diversa su ogni persona”.
Ritorno a un mondo buono
“Raccontare storie, sogni ed emozioni è una caratteristica di alcune mie collezioni, dove la collaborazione con altre colleghe mi ha permesso di inserire elementi figurativi in materiali diversi. Non passa da richieste particolari, ho un cuore tenero e se vedo qualcuno, umano, non umano o vegetale in difficoltà, rischio le lacrime.
Immaginare piccoli mondi semplici e inserirli nei miei gioielli è un modo per dare forma a un mio desiderio di ritorno ad un mondo “buono”, dove il rispetto per la natura è alla base della convivenza. Il racconto che mi preme è questo: narrare una necessità urgente, perché la Terra è sfinita ed esaurita.
Il racconto narrato nei miei gioielli è il mio pensiero quotidiano, è ciò che penso. Le clienti di Pasa Gioielli, sicuramente sensibili a queste tematiche, lo hanno percepito e quando mi commissionano qualcosa, sanno che ho la sensibilità per dare forma ad un gioiello/oggetto che tenga conto di sentimenti intimi e a volte privati”.
Il pezzo giusto per la persona giusta
“Vorrei cercare di portare avanti il mio lavoro con un approccio diverso, vediamo come va!! Ad un certo punto mi sono guardata attorno, in laboratorio, in bottega, in magazzino, ho dato un’occhiata al sito e mi sono detta: ma quante cose ho a disposizione??? Così, ho pensato che questa ricchezza di materiale, idee, progetti fosse da valorizzare.
In questi ultimi anni la necessità di raccontare velocemente il proprio lavoro ha fatto in modo che un pezzo apparisse 24/48 ore sullo schermo e poi puff! Dimenticato, via, avanti il prossimo. Questa tipologia di comunicazione anche mentalmente è snervante, non fai in tempo a fare una collezione che devi già pensare a quella successiva. Poi se ci mettiamo che io sono super produttiva, divento davvero una bomba ad orologeria.
Inoltre, nel tempo la parte di oggetti/pezzi unici si è strutturata e sono sempre di più le persone che si rivolgono a me per una personalizzazione sia di gioiello che di oggetto, e la cosa bella è che ho talmente tanto materiale, sia fisico che mentale, che posso spaziare a 360°. Questa cosa mi entusiasma sempre, sapere che ho a disposizione il pezzo giusto per la persona giusta mi fa brillare gli occhi perché so che riesco a “stupire” e far emozionare le persone che si rivolgono a me.
Il fatto, inoltre, di ragionare su un numero minore di pezzi mi permette di essere più in pace con la mia eco-ansia”.
Adoro collaborare
“Le collaborazioni sono una cosa preziosa e insostituibile per il mio lavoro, sono un valore aggiunto di grande importanza, direi fondamentale per alcuni pezzi. Sia in termini di realizzazione che di comunicazione: è superfluo dire che 4 occhi e 4 mani lavorano meglio di 2. Avere uno sguardo critico di una persona fidata è sapere che ci possono essere altre possibilità rispetto alla tua scelta, è una visione differente del pezzo che stai costruendo.
Una volta, pensando ai miei LAND || SCAPE, ho riflettuto sul fatto che certo, la casetta avrei potuto realizzarla anche in ottone, idem alcuni alberelli, idem altre forme. Ma utilizzare le ceramiche di Giulia o le porcellane di Silvia rende i LAND || SCAPE completi e perfetti, unici davvero.
Io adoro collaborare, non con tutti ovviamente, ci deve essere a monte un’amicizia vera, reale, profonda, perché il pezzo che inserisco nel mio gioiello o nel mio oggetto possa raccontare anche di un sentimento bello come l’amicizia.
Non potrei fare a meno delle collaborazioni. Anche in fase di progettazione o studio di un pezzo so che posso contare su quel materiale, è un po’ come avere accesso ad un piccolo magazzino di meraviglie create da altri”.
“Così di getto mi verrebbe ECO-PASA: l’ambiente è LA CAUSA per eccellenza e anche le scelte relative al mio lavoro le ho fatte seguendo questa direzione. Se, invece, devo pensare ad un aggettivo più strettamente legato al mio lavoro direi semplice.
Togliere non aggiungere, arrivare al centro delle cose, con pochi semplici elementi messi esattamente al punto giusto. Non serve arricchire, serve arrivare davvero all’essenza delle cose per ritrovare un equilibrio con quello che c’è attorno a noi.
Una volta mio marito mi ha detto: ”dovremmo passare su questa terra come fanno le barche a vela, che scivolano silenziose sulla superficie dell’acqua e poco dopo la loro traccia viene cancellata”. Questo è il pensiero che ogni giorno mi accompagna”.
Grazie Alessandra per questo viaggio nel mondo di Pasa Gioielli e nella tua personalità. La poesia si esprime attraverso le tue creazioni e le tue mani, la poesia sei tu ✨
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