
Giulia, di Abricot Atelier, è sarta, modellista, designer, artigiana… crea abiti su misura pazzeschi! ?
Vi porto con me in quel di Padova, a conoscere una ragazza super creativa, eclettica e che mi ha incuriosita subito per il fascino delle sue creazioni, la sua filosofia e la trasparenza!
“Ho iniziato questo percorso diversi anni fa un po’ a caso, ma poi forse era destino chi lo sa!
Da piccola sono sempre stata appassionata di tessuti e vestiti! Li disegnavo dalla mattina alla sera e poi oltre a confezionare i vestiti per le mie bambole/Barbie, cercavo di riprodurli identici anche per me con i tessuti, coperte, tovaglie, lenzuola che trovavo per casa. Poi a 10 anni ho chiesto a mia nonna per il compleanno una scatola di tessuti eleganti”.
Ph.: @camilla_zaccheo_ph

“Mi porto avanti questa passione da tutta la vita ma il mio percorso di studi è stato ben differente! Alle superiori mi sono iscritta al Liceo Linguistico e poi all’Università mi sono laureata in Pittura in Accademia di Belle Arti a Venezia.
Nonostante i miei studi poco inerenti, ho sempre alimentato la mia passione finché, contemporaneamente all’Università, mi sono iscritta per caso all’Istituto Sitam di Padova, scuola professionale di moda.
Una scuola che mi ha aperto un mondo perché ha finalmente dato un senso a tutti gli esperimenti inesperti che avevo sempre fatto con i tessuti.
Abricot poi è nato nel 2017 quando una ragazza francese a cui piacevano i pantaloni che indossavo mi ha chiesto di rifarglieli uguali: da allora ho iniziato a pensare di poterlo fare come lavoro!
Ho aperto effettivamente la mia attività il 15 Aprile 2019 e da allora vedo ogni giorno di più il mio sogno prendere forma.
Il nome Abricot non ha un vero e proprio significato, amo le albicocche e mi piaceva come suonava il nome in francese!”
Ph.: @camilla_zaccheo_ph

Capi unici per donne uniche
“Amo pensare che le donne che acquistano da me possano sentirsi uniche, forti e bellissime. È per questo che ho scelto di adottare un metodo su misura.
Siamo tutte diverse e la moda industriale non ci rende giustizia standardizzandoci… e soprattutto un capo di moda pronta sta effettivamente bene a 1 su mille.

Amo dedicare amore, tempo, ricerca e bellezza ad ogni capo che viene confezionato con lentezza e dolcezza per far sentire coccolato il cliente. Sempre per questi motivi da inizio anno ho iniziato a ricamare all’interno degli abiti su misura anche il nome della cliente, vedo che è un dettaglio apprezzatissimo!
Con la sartoria su misura, infatti, si lavora sulla singolarità della persona e si crea un rapporto con il cliente.
Siamo tutte diverse, i nostri corpi hanno tutti delle caratteristiche che possono essere valorizzate per farci sentire belle… e io voglio questo: capi unici per donne uniche”.


Creatività e originalità: tessuti di scarto o vintage recuperati
“Per far fronte alla filosofia dei brand di fast fashion ho deciso di incentrare il mio brand su una linea sempre più “sostenibile”.
Sostenibilità è un concetto molto ampio. Io mi concentro soprattutto sul packaging e sulla scelta dei tessuti, oltre ovviamente all’eticità del lavoro. I tessuti che scelgo sono quasi tutti di scarto di altre aziende o vintage, anche se mi è naturale comunque acquistare qualche tessuto nuovo soprattutto per gli abiti da cerimonia.
Per tessuti di scarto si intende i fine pezza o i tessuti fuori moda che non usano più oppure tutta la rimanenza intorno al taglio dei macchinari… non sono tessuti difettati. ma solo tessuti che non vengono più usati dalle industrie.
Con il mio metodo sartoriale cerco sempre di limitare al massimo lo scarto di tessuti tagliandoli in modo consapevole e soprattutto riutilizzando i rimasugli facendo scrunchies, mascherine, colletti, polsini, piccoli dettagli, in modo da non buttar via quasi niente!
Amo anche il vintage, per cui appena trovo un bel tessuto vintage è come se avessi trovato un tesoro!
Parlando invece di spedizioni: anche qui ho investito sull’aspetto sostenibile. Per i piccoli ordini il packaging viene effettuato tramite buste biodegradabili, certificate ok compost, fatte di resina naturale impermeabile e resistente per la sicurezza dell’ordine; i pacchi più grandi, invece, vengono spediti in scatole di cartone”.
Il filo rosso
“Ogni mia collezione nasce dalle mie passioni, dalla danza, alla letteratura all’arte in generale. Penso che il mio filo rosso sia un motto che ho da quando ero alle superiori ed è: “Vivere d’arte e di poesia”. Ho incentrato tutta la mia vita su questo.
Ho sempre pensato che tutte le mie esperienze, anche se discordanti, fossero collegate tra loro. Anche se ho una Laurea in Pittura che non c’entra direttamente con il mio lavoro… con quell’esperienza ho potuto vedere il mondo attraverso l’arte e cerco di trasmetterlo sempre attraverso le mie creazioni.
Sono insegnante perché credo che questo mestiere sia bellissimo e amo condividerlo con chi vuole mettersi in gioco, soprattutto perché sta sparendo! E poi con l’era dei social e della tecnologia, c’è poco da dire: dobbiamo di nuovo imparare la manualità!”
Ph.: @somejette




Ph.: @somejette
“Penso che l’aggettivo eclettica oppure intraprendente o perseverante mi rappresentino al meglio, anche se te ne direi moltissimi :D”
Grazie Giulia! Si vede che ami quello che fai e che ne vai molto fiera. Sono d’accordo con te, la manualità va imparata di nuovo e preservata, anzi, elevata all’ennesima potenza!
Sono certa che tante seguiranno la tua strada.
Lascia un commento