Vi porto con me a Bergamo, a conoscere un’artista del legno, Francesca di Il Fr’Angolo.
Una ragazza che si dedica moltissimo al suo lavoro di artigiana, che ha cambiato rotta per seguire il suo cuore creativo e che ci racconta onestamente cosa si cela dietro la creazione di prodotti e il sapere manuale…
“Mi chiamo Francesca (ma tutti mi chiamano solo Fra), ho 48 anni e nel 2016 ho perso il lavoro. Ho sempre lavorato in grandi aziende, con ruoli ben strutturati e impegnativi ma – da sempre – ho avuto una fortissima propensione per la creatività. Nonostante lavorassi tantissime ore in ufficio, non appena tornavo a casa, trovavo comunque il tempo per dedicarmi all’interesse creativo del momento! Cucito, decoupage, pasta fimo, torte decorate American style!
Ho provato di tutto, la cosa importante era incanalare, in qualche modo, le mie energie! Il legno è sempre stato qualcosa che mi affascinava – da sempre – ma è solo quando ho perso il lavoro che mi sono comprata un traforo elettrico.
E, dopo innumerevoli tentativi, lame spezzate, sudore lungo la schiena per paura di tagliarmi e risultati orrendi… ho iniziato a vedere qualcosa di carino uscire dalle mie mani. Questo mi ha spinta a continuare e a fare – di questa passione – il mio lavoro”.
Cosa si cela dietro…
“Dietro al lavoro artigianale, si celano veramente innumerevoli ore di tentativi e prove. Prototipi non riusciti, notti insonni per studiare quello che ti convince e ti fa veramente emozionare. Per quello che mi riguarda, tutto ciò che non viene come dico io, viene gettato via. Ho scartato progetti interi, già finiti, perché non rispondevano ai miei standard: sono un pessimo datore di lavoro per me stessa!
Purtroppo, normalmente tutto questo viene sottovalutato: c’è la logica errata che, se c’è del colore, della passione e due tenere guanciotte rosa, questo non sia un vero lavoro. Invece, lo è. Talvolta, più di altri (parola di una che lavorava 10 ore al giorno!).
Le artigiane spesso lavorano da sole, occupandosi a 360° di tutto (gestione dei social, dei preventivi, delle persone, della burocrazia, del lavoro vero e proprio – grafiche, taglio, carteggiatura, colore, rifinitura, packaging – del rifornimento del magazzino e dei fornitori, delle spedizioni e della loro relativa gestione), e questo non va sottovalutato. Ma la passione è quel fattore che non ti fa gettare tutto all’aria quando sei stanca e non sai nemmeno più cosa sia un fine settimana ?”.
Coccole e pragmatismo
“Paradossalmente, nella vita, non sono una persona molto ‘coccolosa’ nei gesti – nonostante le mie creazioni. Mi ritengo molto pragmatica e dallo spirito molto pratico, e questo mi ha permesso di superare momenti molto brutti nei quali sono inciampata – mio malgrado. Però ci sono, sempre, per le persone che amo. Nelle piccole cose e in quelle più impegnative. Basta non chiedermi di coccolare con ore di chiacchiere al telefono o con gesti eclatanti ? Quello lo faccio attraverso il legno de Il Fr’Angolo!
Pur essendo ormai una donna adulta e, appunto, pragmatica, ho un lato infantile estremamente spiccato! E questo emerge in ciò che creo. Mi innamoro delle cose ciccione, semplici, con colori pastello.
Rimanere fedele a se stessa
Sono sempre fedele a me stessa nello stile, perché quello arriva da dentro e fa emergere il lato bimba che normalmente tengo nascosto nella mia vita, però mi annoio molto facilmente. Pertanto, cerco di inventarmi sempre progetti nuovi nei quali incanalare energia ed entusiasmo. Dopo ormai 5 anni di Fr’Angolo, ho infatti deciso di ‘eliminare’ dal catalogo alcune creazioni che non amo più e che mi annoia profondamente produrre. Sono convinta che non si possa trasmettere passione in ciò che non si ama fare”.
“Io in realtà sono molto, molto complicata. Esattamente come un gatto”.
“Vorrei che il 2022 mi portasse nella direzione di coccole one spot, progetti mensili in edizione limitata. Vorrei mantenere le personalizzazioni, ma mi piacerebbe poter creare coccole che siano la pura essenza della mia creatività, oggetti che nascono solo dalla mia voglia di creare e non da richieste di altri. Vorrei tornare a creare ‘per me’.
Il rischio che si corre creando solo e unicamente per soddisfare i gusti altrui, è quello di perdere la propria anima – diventando semplici esecutori. Guardandomi indietro, mi rendo conto che questo è in parte accaduto ed è fondamentale – per me stessa – aggiustare il tiro (con l’inevitabile incognita che questo può comportare, le paure e gli eventuali insuccessi)”.
Grazie Francesca per l’onestà e la schiettezza. Anche nel mondo coccoloso dei sogni serve un pizzico di pragmatismo e concretezza. Grazie per averci riportato anche un po’ con i piedi per terra, senza farci smettere di pensare in grande!
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