Melania di My Lady Mel
Vi parlo di una ragazza molto determinata e grintosa, che sprizza energia da tutti i pori! Se non mi avesse svelato qual era la strada che aveva iniziato a percorrere, non l’avrei mai indovinata!
Vi racconto la sua storia attraverso le sue parole, che sono così calorose e volenterose di trasmettere un chiaro messaggio: trovare il coraggio di scegliere!
Lei ne è un esempio.
“Utilizzare le mani mi è sempre piaciuto, fino da adolescente non mi sono mai tirata indietro quando c’era da rimboccarsi le maniche e fare dei lavoretti a mano, anche in casa e anche “sporcandosi le mani”, se necessario.
Allo stesso tempo, forse sono due le principali caratteristiche che mi hanno sempre contraddistinto: l’introversione e una spietata fantasia. Spietata perché la mia mente raramente rallenta, mai si ferma, questo può essere da una parte bellissimo ma dall’altra anche molto stancante.
E uno dei modi per sfogare introspezione e fantasia e liberare la mente è senz’altro il creare.
Forse è nata così la mia passione per l’artigianato, per quanto potesse esserne consapevole una ragazza di 17 anni che armeggiava con filo di ferro e perline di vetro! Questo e la casualità di trovarsi con tanto materiale abbandonato proveniente dalla merceria dismessa delle cugine. Diversi fattori che mi hanno pian piano portato su una strada ben precisa ma che ci ha messo tanti anni per delinearsi in maniera nitida nella mia mente”.
Esprimersi attraverso il creare
“La scelta del settore dell’accessorio e, in particolar modo, dei gioielli penso sia stata più che naturale.
Ho provato tante tecniche del fatto a mano, dal decoupage al patchwork, qualche lavoretto di falegnameria e di pittura, ma alla fine tornavo sempre lì, spinta dalla passione e dalla voglia di crearmi da sola accessori che in commercio non riuscivo a trovare e che soprattutto esprimessero agli altri la mia persona, ciò che ero, vista la mia difficoltà di riuscire a farlo a parole.
Con il tempo e crescendo si riescono a smussare molti lati del nostro carattere.
L’introversione è migliorata, la fantasia è rimasta (per fortuna!), come è rimasta anche la voglia di sperimentare cose nuove, di superare i propri limiti – in termini di tecniche creative – e alla fine, un po’ per cause di forza maggiore (non avevo più spazio da sfruttare e parenti o amici erano già pieni di quello che realizzavo ?) un po’ perché la voglia di pareri esterni mi punzecchiava, ho cominciato a proporre ciò che creavo ad altre persone che non fossero esclusivamente facenti parte della mia cerchia familiare.
E così, nel 2012 ho deciso di aprire il mio shop su un noto Marketplace americano: una pioniera o una pazza, dato che in quegli anni era praticamente sconosciuto in Italia, ma visto che si trattava di un puro hobby, la copertura e la portata della piattaforma a quei tempi non mi interessavano granché”.
Scegliere la strada del cuore
A volte, il percorso fa giri e giri, svolte, frenate, curve inaspettate, per poi tornare su se stesso e farti capire che sì, è lei quella giusta… è quello che è successo a Melania.
“Sinceramente, da quando avevo 15 anni circa ho sempre avuto le idee chiare: da grande avrei fatto la scienziata. Tutti approvavano, amici, parenti, tutti erano sempre stati abbastanza sicuri che ci sarei riuscita.
Mi sono laureata in Biotecnologie Mediche a Firenze con molto entusiasmo, anche se dopo un anno questo entusiasmo ha cominciato a svanire, vista la ricerca di lavoro senza risultato. Allora ho deciso di conseguire un Master e di provare a riaccendere quella passione, e per qualche momento così è stato, soprattutto quando sono riuscita a trovare lavoro come stagista in una multinazionale farmaceutica nel campo dei vaccini. Pensavo che fosse fatta. Mi dicevo: “Ce l’ho fatta, adesso sarà tutto in discesa”.
Ma l’Università e lo studio sono ben lontani da quella che è la vita e non ti preparano affatto ad affrontare tirocini sottopagati, sfruttamento, attese di rinnovi di contratto che, se sei fortunato, arrivano all’ultimo minuto, meritocrazia inesistente e schiaffi morali continui. Il tutto condito da un lavoro che dello scienziato aveva nulla e che, della Laurea, si serviva solo del nome.
É così che l’entusiasmo si è spento pian piano e ha continuato a sotterrarsi ogni giorno che passava. Poi, la scadenza del contratto e il mancato rinnovo, ad ottobre 2019.
Mi sono trovata ad un bivio. Forse è il destino che mi ci ha portato, non so dirlo, ma adesso che ripenso a tutti i passi che ho fatto, mi rendo conto che forse facevano parte di un puzzle che pian piano è andato a comporsi”.
“E dopo vari “no” che ho detto, sperando in una proposta sempre migliore che, di fatto, non sarebbe mai arrivata – perché ero io la prima a non essere convinta di quella strada – dopo ore e ore di riflessioni, dopo la disperazione di pensare di aver deluso le persone che avevano creduto in me, ho deciso di provare ad essere felice, di provare a costruire qualcosa di mio, con le mie sole forze e la mia sola determinazione. Ho preso il mio hobby, l’unica cosa che ancora riusciva a portarmi gioia e che ancora mi appassionava, se non più di prima, e ci ho puntato sopra, tutto! Su My Lady Mel.
Semplicemente perché cambiare strada, non rispettare le aspettative degli altri, decidere di essere qualcosa di diverso da quello che ci eravamo prefissati, non significa fallire. Può essere doloroso farlo, la scelta non è facile, ma se la vita prende una svolta che non ci aspettiamo, dobbiamo scorgere in questa svolta nuove possibilità, non delusioni o fallimenti, ma possibilità di rinnovo, di felicità, di nuove sfide e di nuova conoscenza, di nuove soddisfazioni.
E spero che questa storia possa aiutare qualcuno, che magari si trova allo stesso bivio, a trovare la forza di fare questa scelta.
Ovviamente, non so se farò l’artigiana per sempre, non so come andrà, ma quello che è sicuro è che in questo progetto metto tutta me stessa, tutta la mia passione e tutto quell’entusiasmo che, finalmente, ho ritrovato!”.
Seminare per raccogliere
“Uso un modo di dire che mi descrive appieno: “Chi non semina, non raccoglie”. ✨
E’ uno dei miei motti. Forse qualcuno può aver pensato che abbia fatto la scelta più semplice, perché quando ti metti in proprio non hai capi che ti urlano dietro, lavori quando ti pare e come ti pare, fai come vuoi.
In realtà, chi lavora autonomamente sa benissimo che non è così, che 24 ore a volte non bastano per fare tutto, che vorresti 10 mani invece che due e che ci sono scadenze da rispettare e grattacapi da risolvere.
Ma se vuoi “raccogliere”, questo è necessario, e la cosa bella è che non ne sento il peso, perché finalmente “semino” qualcosa di mio.
Ne penso millemila, ma a volte mi serve fermarmi. In un lavoro basato principalmente sulla creatività, rimanere senza idee non è contemplabile, eppure a volte succede. Non si hanno idee infinite e certe volte capisco che le ho esaurite. A quel punto, devo staccare.
Se stacco, so che le idee ritorneranno e, per farlo, solitamente viaggio. Fisicamente (quando era possibile), anche una semplice gita fuori porta, sperimentando nuovi sapori, osservando nuovi colori, l’architettura, la natura… adesso mi devo “accontentare” di viaggiare con la fantasia, nutrendola leggendo, guardando film, ascoltando le persone parlare.
Ci sono tantissime fonti di ispirazione, basta rendersene conto e saperle cogliere, sicuramente però la natura e le sue forme rimangono tra quelle che più amo e che trovo più efficaci”.
“La passione dei cammei è nata da puro collezionismo. Inizialmente cercavo cammei di ogni tipo appartenuti a nonne, zie, prozie, e, dopo averne fatto tesoro, ho deciso che questo particolare accessorio dovesse essere rivalutato, soprattutto perché si tratta di una lavorazione 100% Made in Italy ed è un’arte che si tramanda di padre in figlio.
Non dobbiamo lasciare che muoia, dobbiamo piuttosto preservare questa bellezza, questa conoscenza. Quindi, mi sono impegnata e mi impegno tuttora nel proporre questi pezzi cercando ovviamente di riadattarli a quelle che sono le tendenze moderne.
Spero di fare questo con le mie creazioni, promuovere l’artigianato italiano, nel mio piccolo. Allo stesso tempo aiutando chiunque voglia farlo ad esprimere la propria essenza attraverso un accessorio nel quale si rispecchia.
Non li considero semplici e puri oggetti privi di significato, bensì un modo per trasmettere messaggi fondamentali: cosa vogliamo esprimere al mondo di noi, per esempio, perché ciò che indossiamo arriva agli altri prima ancora delle parole”.
Grazie Melania per averci raccontato la tua storia in modo così intimo, come se questo spazio fosse un diario, aperto a chi abbia voglia di cogliere il tuo esempio di coraggio e positività. Sprizzi entusiasmo ed energia e credo che il tuo racconto ispirerà molte persone! Continua per la tua strada! ???
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