
Marta, di M-ART Jewelry.
La seconda artigiana a cui mi sono rivolta per la mia intervista mi è stata suggerita da una cara amica. Me l’aveva presentata tempo fa, ma da allora mi hanno sempre incuriosita la sua bravura e la passione per i gioielli che crea!
Vi svelo subito che il mio gioiello preferito è quello che lei chiama “Il filo che ci unisce”, per il significato che porta con sé: un gomitolino che non si può sciogliere, qualcosa che dura per sempre, qualsiasi cosa accada… Più sotto trovate anche il suo disegno a mano con cui ha concepito questo gioiello!
Come lei stessa dice, il gioiello si deve sentire, è un’esperienza tattile. Per questo le sue creazioni non sono semplici accessori, ma li considera delle vere e proprie mini-sculture da indossare, sia per la cura che ci mette sia per la tecnica che usa nel realizzarli – e un po’ coccolarli – uno ad uno. ✨
Ph. Chiara Ghinassi
Marta ci racconta com’è nata questa sua grandissima passione.
“Sin da quando ero piccola mi è sempre piaciuto “sporcarmi le mani” con pennarelli, pastelli, colla, bottoni, perline… qualsiasi cosa poteva diventare per me una composizione (più o meno bella!).
Di sicuro ho sempre avuto un’attrazione per i gioielli, credo tramandata dalla mia nonna paterna, che ne andava matta!
Da lì ho iniziato a creare gioielli di perline e metalli vari e se mi chiedevano cosa volessi fare da grande, rispondevo: GIOIELLI!
Ecco perché dopo il Liceo artistico ho frequentato una scuola orafa di un anno. Di sicuro ero portata. L’oreficeria non è come ce la si immagina: è molto più sporca e dura di quanto si pensi“.


“M-ART nasce dalla voglia di esprimere ciò che per me è il gioiello.
Lavoro a tempo pieno come orafa in un’azienda che si occupa di grandi brand, la parte artistica è pari a zero.
L’unico modo per potermi “sfogare” e dare vita alle mie creazioni è M-ART Jewelry!
Spesso non è facile perché il tempo è poco, ma per ora le cose vanno così”.
Per Marta, la creazione di un gioiello significa materia, arte e scultura… e questo, da accessorio si trasforma in simbolo. Ma come accade questa trasformazione? Ce lo racconta direttamente lei…
“Per me è una cosa naturale. Io creo i modelli molto spesso direttamente da cera (utilizzo la tecnica della cera persa), quindi solo con un’idea che ho in testa. Altre volte li disegno prima.
In ogni caso la simbologia o il significato è già presente. Non lo devo inventare o trovare: è solo l’idea che prende forma“.


“Molti dei miei gioielli sono legati all’Amore o comunque ai legami affettivi, che credo siano la cosa più importante e che tutti cercano.
Nascono da sentimenti che provo, mi rappresentano.
Molti altri invece sono ispirati ai fiori… cosa dire di più? Una meraviglia della natura”.

Ho chiesto a Marta di descriversi con un solo aggettivo, quello più inclusivo, centrato, denso, e… beh, leggete la risposta, perché meravigliosa 😍
“RICCIA! Mi descrive perfettamente.
Irregolare, disordinata, morbida, accogliente…. capricciosa.
Sono i miei capelli, pensieri e spirito“.


Ph. Chiara Ghinassi
Grazie Marta per esserti aperta con me e aver condiviso con chi legge l’amore per la creazione delle tue piccole grandi sculture. Sei ispirata, e credo ispirerai anche qualcun altro là fuori!
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